Jett è creata e interamente diretta da Sebastian Gutierrez, che una decina abbondante di anni fa si inventò quel geniale concept film chiamato Snakes on a plane. Qui non ci sono né serpenti, né aerei, in compenso c’è Carla Gugino (una che tutti dicono: “Ah, sì, certo: Carla Gugino”, ma poi nessuno sa dire che film abbia fatto) che interpretta Jett Kowalski, che oltre ad avere un nome bellissimo è una ladra super-professionista: non fa in tempo a uscire di prigione ed è già tirata dentro di nuovo nel giro, perché un riccone interpretato da Giancarlo Esposito (Gus Fring di Breaking Bad) la spedisce a Cuba per rubare un anello preziosissimo a un altro riccone. La trama è di quelle da libro di avventura, di quelli divertenti che ti bevi d’estate sotto l’ombrellone e il primo episodio rispetta queste caratteristiche: succedono tante cose, con un buon ritmo e con un ottimo stile. Tutta la parte iniziale, quella che precede il viaggio a Cuba, è un manuale di scrittura e regia, con salti avanti e indietro nel tempo, colpi di scena, sottotrame ironiche e pure qualche morto che male non fa. Non sto a entrare nei dettagli della trama, che una volta spostatasi a Cuba diventa più classica e meno Guy Ritchie, per intenderci, ma gli episodi successivi promettono di tornare da quelle parti.