Venezia, 1271. Marco Polo, orfano di madre, è un giovane commerciante che sogna di vivere affascinanti avventure in terre lontane. All’improvviso un giorno suo padre Niccolò, che non ha mai conosciuto, torna a casa dopo 16 anni, al termine di un lungo viaggio in Cina assieme al fratello Matteo, presso la corte di Kublai Khan. Il ritorno del genitore è salutato con freddezza da Marco, che lo accusa di non essere stato presente alla morte della madre ma, soprattutto, di averlo abbandonato; tuttavia, quando Niccolò gli comunica che presto dovrà ritornare in Cina, nonostante il parere contrario del padre Marco riesce ad andare con lui nascondendosi nella sua nave, nella speranza di poter fuggire dalla opprimente quotidianità veneziana ed avere quell’avventura a lungo sognata. Marco, il padre e lo zio si rimettono quindi in viaggio, facendo ritorno dopo tre anni la corte di Kublai Khan, il quale si presenta fin da subito come un sovrano despota ed autoritario, ma di grande levatura morale, tanto da permettere a uomini di varie etnie e fedi religiose di servire alla sua corte, spesso con incarichi di prestigio. Kublai si mostra deluso nell’apprendere che i Polo non hanno portato i cento missionari cattolici da lui richiesti per diffondere il cristianesimo nel suo impero, ma Niccolò riesce ad ottenere comunque il permesso di commerciare liberamente lungo la via della seta concedendo in ostaggio il figlio Marco, del quale il sovrano ha colto subito l’intelligenza e la lungimiranza. Marco, abbandonato dai famigliari, entra quindi a far parte della corte del Khan, il quale lo affida a Bayan, un monaco taoista cieco che lo istruisce nelle dottrine cinesi, dalle arti marziali alla calligrafia. In seguito il giovane, durante le sue esplorazioni notturne della capitale, conosce Kokachin, della quale si innamora, ma il suo tentativo di conoscerla viene ostacolato dall’eunuco Za Bing, incaricato della sua protezione. Nel mentre a Xiangyang, capitale dell’ormai morente Dinastia Song, le condizioni di salute sempre più gravi del vecchio imperatore Du Zong innescano una logorante faida tra l’imperatrice Xie Daoqing, che vorrebbe raggiungere la pace con i Mongoli e Kublai Khan mettendo sul trono il figlio Gong Di, di soli quattro anni, ed il Cancelliere Jia Sidao, che invece coltiva l’ambizione di ricacciare i Mongoli fuori dall’impero e ripristinare la dinastia, il quale può contare sull’aiuto della sorella, la concubina Mei Lin. Per piegare la resistenza dei Song il Khan affida al figlio Jingim l’incarico di conquistare il villaggio di Wuchang, che fornisce la maggior parte del grano destinato a Xiangyang, ma al momento di dare battaglia, anche a causa dell’inaspettata ed inspiegabile assenza delle truppe sotto il controllo di Ariq, il fratello di Kublai, l’attacco fallisce rovinosamente.